CONFSAL: Convegno “Politiche dell'Istruzione e del Lavoro” Stampa

Ancona - La formazione come fattore chiave per l'ingresso nel mondo del lavoro, sostegno al reddito, riforma dell'apprendistato. Di questo ha parlato il Ministro del Lavoro e Politiche Sociali Maurizio Sacconi al termine del convegno di studio promosso ieri pomeriggio da Confsalform in collaborazione con Confsal, Snals Marche e Ordine degli Avvocati di Ancona, per un confronto normativo e istituzionale tra i protagonisti del mercato del lavoro, con riferimenti alla forte disoccupazione che colpisce anche la nostra regione.  Al Convegno erano presenti anche Francesco D'Ulizia - Presidente UNCI Marche e Stefano Camaioni - Segretario Regionale UNCI Marche.

“I profili educativi -ha dichiarato Sacconi- sono la politica fondamentale per l'occupabilità della persona. Dobbiamo investire nelle competenze e non limitarci a sostenere il reddito. Bisogna promuovere la formazione in azienda, per compiti e competenze in situazioni lavorative. E' importante avere una certificazione di mestiere attraverso associazioni di categoria”. “Quello che serve -ha affermato quindi il segretario regionale Snals-Confsal Paola Martano, promotrice del convegno- è un confronto tra tutti gli attori del mondo economico, per garantire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, preparando i nostri ragazzi attraverso percorsi di formazione e istruzione che sappiano interpretare l'evoluzione delle nuove figure professionali. Occorre rafforzare sempre di più i rapporti tra il mondo della formazione e dell'istruzione e le imprese come chiave di volta per uscire dalla crisi”. “Il rilancio della competitività del territorio -ha proseguito Martano- passa dalla formazione e dall'istruzione tecnica e professionale, che non devono essere considerate di serie B. I programmi scolastici devono seguire le esigenze del territorio”. Secondo i dati il sindacato, gli istituti tecnici e professionali raccolgono il 60% della domanda ma è anche forte la dispersione scolastica all'11% nei primi e al 21% negli altri. Nei licei è appena il 4% a non terminare il percorso di studi.

Riuniti intorno al tavolo per un tentativo di risposta comune alla crisi e alla disoccupazione, si sono confrontati ieri pomeriggio il segretario generale della Confsal Marco Paolo Nigi , l'assessore regionale alla Formazione, Istruzione e Lavoro Marco Luchetti, il presidente di Confindustria Marche Paolo Andreani e il responsabile delle Politiche del Lavoro della Cna Marco Bilei. In platea circa trecento avvocati e alcuni studenti delle ultime classi delle scuole superiori della provincia, oltre a imprenditori, dirigenti scolastici e docenti. Ad aprire i lavori, moderati dal caporedattore centrale del Tg5 Maurizio Amoroso, Sandra Fermanelli, segretario regionale Confsal e il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Ancona Maurizio Barbieri. Tra i relatori anche l'avvocato Alessandro Lucchetti e il funzionario della Regione Fabio Montanini.

“E' vero che l'occupazione è salita dello 0,2% - ha spiegato il presidente di Confidustria Marche Paolo Andreani - ma le ore di cassa integrazione sono passate da 6,3 milioni del 2009 a 12,6 milioni del 2010. Serve una cura adatta per riprendere le assunzioni: le nostre aziende sono carenti di tecnici ed è la scuola che li deve formare. C'è una cultura in Italia che vede i licei come scuole di serie A e le scuole tecniche come istituti di serie B. E' una modalità da cambiare”.